Ogni tanto abbassare lo sguardo conviene, nei dettagli è nascosto l’universo.
Chissà quante volte ho attraversato quel fosso limpido, che scende tranquillo tra piccoli meandri dopo aver attraversato un bel tratto di faggeta. Quella mattina, però, il passo era destinato ad interrompersi a metà. Il piccolo salto che serviva a scavalcarlo mi ha costretto a guardare in basso, e lì è comparsa la meraviglia. Proprio lì mi aspettava l’inaspettato. Non chissà che cosa, ma qualcosa per cui stupirsi sì.
È incredibile come diamo per scontato il paesaggio, che invece sa sorprenderci con poco. Basta una notte fredda d’inverno e la mattina quel rivolo d’acqua limpida diventa un microcosmo. Un condensato di forme, volute, colori e sfumature che si ripetono, si intrecciano e si allungano in ogni direzione e mostrano agli occhi il meraviglioso modo in cui la Natura riesce ad organizzare se stessa. Nel piccolo come nell’infinitamente grande.