Alba. Oceano in movimento. Solitudine.
Brontolio cupo della risacca e colpi sordi, schiaffi sonori contro le rocce emergenti.
Imprevedibili e violenti, sorprendono.
L’odore sale con l’umidità dal tumulto delle onde, si spande nell’aria e resta sospeso.
Arriva dritto alle narici, per spingersi nei recessi del profondo. Inebria.
Intanto il giorno, indifferente, si illumina. Lento.
Il ciclo si ripete senza fretta. Come sempre, da sempre.