La piccola imbarcazione rallenta, il motore è quasi del tutto silenzioso, lo scafo scivola sulle acque gelide zigzagando senza tentennare tra isolotti di ghiaccio grandi e piccoli.
Il grande orso – un maschio imponente – ci osserva da non troppo lontano, segue il movimento del natante, ma senza particolare interesse, solleva appena il muso verso di noi. Si sente sicuro.
Sono disteso sul ponte col teleobiettivo e tutti i miei sensi puntati sull’orso, il cuore batte forte. Cerco di vivere ogni attimo, l’incontro è stato sognato troppo a lungo per perderne anche solo un istante.
Sembra impossibile, ma riesco a sentire il respiro pesante del grande carnivoro, a tratti una nuvola di vapore esce da quel muso imbrattato dal sangue della preda, una foca appena catturata. La scena ha un sapore unico e antico, di natura primordiale. Non credo ai miei occhi e alla mia fortuna, non avrei mai sperato tanto. Mi sento un privilegiato.
Sulla nave non si avverte un rumore, tutti intorno sono in silenzio religioso, sento la tensione degli altri senza nessun bisogno di guardare.
Quell’incontro sarà per me il più emozionate di quel viaggio ed una delle esperienze più intense vissute nella natura selvaggia.